Si allarga il “Campo della Sciura”: FCN sostiene il Burchvif di Borgolavezzaro

Negli ultimi sessant’anni, la pianura novarese ha subito profonde modifiche. L’affermarsi di una risicoltura intensiva è avvenuto a scapito di superfici che ospitavano importanti comunità biologiche. Anche così, almeno fino a trent’anni fa, il nuovo paesaggio risicolo è riuscito a surrogare le funzioni delle aree umide scomparse e la pratica della sommersione primaverile-estiva dei campi ha continuato a offrire l’habitat ideale per organismi acquatici e anfibi, a loro volta prede di comunità di uccelli come gli aironi.

A partire dagli anni ’90 del secolo scorso, però, la tecnica di coltivazione del riso è passata dalla sommersione permanente a quella alternata e, negli ultimi anni, alla sempre più frequente semplice irrigazione. Le risaie hanno ridotto la propria capacità di surrogare le funzioni delle zone umide, determinando un crollo della popolazione delle specie che vi si erano legate.

 

Una positiva eccezione è rappresentata dal territorio di Borgolavezzaro, che, seppur lontano dalle fasce protette dei parchi fluviali del Ticino, del Sesia e del Po e dalle riserve istituite dalle Regioni Piemonte e Lombardia, negli ultimi quarant’anni, ha potuto beneficiare dell’attività di rinaturalizzazione di piccole porzioni di territorio prima coltivate.  Tale opera è stata condotta dall’associazione Burchvif ets, nata nel 1984, allo scopo di promuovere la ricerca, la salvaguardia, la valorizzazione del patrimonio ambientale, storico e culturale di quel territorio, attraverso la conservazione, il recupero e la gestione ambientale di aree naturalistiche, la loro corretta fruizione e la promozione dell’educazione ambientale.

 

Questa attività ha determinato la costituzione di 8 biotopi forestali e palustri, per una superficie complessiva di quasi 30 ettari, in grado di ospitare specie vegetali e animali che non trovano più ambienti adatti nelle coltivazioni e di rappresentare dei “trampolini di lancio” nel disegno della rete ecologica novarese, permettendo di mantenere la vitalità delle rispettive popolazioni.

Nell’ottica di cura e salvaguardia dell’ambiente circostante, FCN ha scelto di sostenere il progetto “Campo della Sciura – Realizzazione di un’area boscata e di una zona umida” promosso da Burchvif ets, in partnership con LIPU Birdlife International, sotto la supervisione del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra dell’Università degli Studi di Pavia.

 

Il progetto (che ha un costo di oltre 72.000 euro e che ha ricevuto da Fondazione Comunità Novarese la promessa di contributo di 30.000 euro) si propone di consolidare questo processo, aumentando di circa 2 ettari la superficie del cosiddetto Bosco della Sciura, diversificandone la vegetazione e migliorandone l’idoneità per diverse specie animali, creando delle piccole zone umide che posseggano la capacità di autoalimentarsi con la falda superficiale, rafforzando l’azione di sensibilizzazione ed educazione ambientale e promuovendo una fruizione dolce, rispettosa dei luoghi e delle specie che li abitano.

Non è la prima volta che ci troviamo a collaborare con l’associazione Burchvif – chiude il Direttore Generale di FCN, Gianluca Vacchinidi cui apprezziamo non solo l’obiettivo e le modalità di cura nei confronti del territorio ma anche la capacità di coinvolgimento della comunità che, sempre, si è stretta intorno all’organizzazione. Siamo certi che, anche questa volta, in tanti vorranno partecipare alla realizzazione di questo progetto; un’area nuova che porterà altro ossigeno alle specie vegetali ed animali che, negli ultimi anni, hanno faticato a trovare un ambiente idoneo.

La forza di Burchvif – commenta il VicePresidente Giambattista Mortarinoè rappresentata dai volontari che, da anni, scendono materialmente sul campo e, sporcandosi mani e piedi, inseguono un sogno per il proprio territorio. Chi condivide questo sogno ma non ha possibilità di partecipare fisicamente, può farlo attraverso una donazione. La sinergia tra queste azioni consentirà di perseguire l’obiettivo e riportare, su alcuni pezzi di terra delle nostre zone, specie vegetali e animali rare o in rarefazione. Non sempre inseguire sogni è un’utopia: quando si è in tanti, il sogno può divenire realtà.

Chiunque può sostenere il progetto donando QUI.