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La chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo sorge nel centro storico di Galliate, in prossimità del Palazzo Comunale e con l'abside rivolto verso piazza Vittorio Veneto e il Castello.
Caratterizzata, rispetto alla facciata principale, da un paramento intonacato bicromatico a fasce orizzontali, l'edificio è a croce latina e presenta un'aula suddivisa in tre navate, articolate in cinque campate, cui corrispondono quattro altari per lato e, in prossimità del transetto, due ingressi laterali. L'abside è semiottagonale e, sul suo lato nord-est, sorge il campanile a base quadrata, con fattezze neogotiche. Agli stessi dettami dell'architettura neogotica rispondono anche la struttura formale e l'apparato decorativo interno, che, per ciò che riguarda l'apparato pittorico, risale al 1883-1888 e si deve all'opera dei fratelli Mosè, Elia e Daniele Turri.
Si tratta di un luogo collocato nel cuore della comunità di Galliate, non solo per la sua posizione, per motivi religiosi, o per il suo valore culturale, ma anche perché vissuto come vera "casa" della comunità, di cui custodisce i ricordi più intensi e che accoglie per condividere le proposte e le iniziative organizzate dalle associazioni e dagli enti del territorio.
Di qui, la forte reazione emotiva successiva agli eventi del 17 e 18 marzo 2023, quando sono stati ritrovati a terra, in più punti, alcuni moduli del modellato in stucco dei costoloni delle volte, soprattutto delle navate, caduti a causa di quella che si è scoperto essere una preoccupante corrosione dei perni metallici di ancoraggio. L'edificio è stato chiuso al pubblico per ragioni di sicurezza e, mentre si individuava prontamente la causa di questo degrado nelle massicce infiltrazioni dalla copertura, proseguite a dispetto dell'intervento di sistemazione realizzato nel 2011 e risolte solo nel 2022, si è attivata una catena di solidarietà, che ha coinvolto l'intera comunità, unita dall'obiettivo di tornare, al più presto, a ritrovarsi all'interno della propria "casa".
Ciò che il progetto si propone, perciò, è un intervento urgente, che riesca a contrastare le cause del degrado e metta in sicurezza dell'intero edificio. Si procederà per passi successivi, sia per parcellizzare l'ingente impegno finanziario sia per giungere a una rapida, seppur parziale, riapertura al pubblico. Perciò, il primo lotto di lavori sarà dedicato alla navata centrale e, in particolare, alle prime tre campate, a partire dalla controfacciata. Naturalmente, la necessità di far fronte all'emergenza sarà tramutata in occasione per perseguire la piena restituzione della originaria eleganza, luminosità e integrità visiva della chiesa.
Auguri don Max!