“Accorciamo le distanze”: successo per l’evento a Novara

In una fase storica in cui i divari si allargano, sotto spinte sempre più difficili da governare (pandemia, crisi economica, crisi energetica, guerra), “accorciare le distanze” non può più essere un semplice proposto. Deve divenire stimolo e incitazione, una spinta capace di farsi “enzima”, secondo l’immagine evocata dal Presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Azzone, per innescare azioni e invertire tendenze, attraverso approcci concreti, pragmatici e fondati sui dati.

 

Di qui, la scelta di “Accorciamo le distanze”, come titolo dell’evento organizzato martedì 4 luglio da FCN e Fondazione Cariplo, per presentare al territorio novarese i risultati del primo Rapporto sulle Disuguaglianze realizzato da Fondazione Cariplo, intitolato “Crescere in Italia, oltre le disuguaglianze”.

Un evento che ha voluto proporre a 180 rappresentanti delle istituzioni, del Terzo Settore, del mondo delle imprese e della società civile l’invito a non distogliere lo sguardo dalla dura realtà denunciata dai dati, ma a trarvi lo stimolo per “rimboccarsi le maniche”, come suggerito dal presidente FCN, Davide Maggi, e ricavare lezioni, cogliere suggerimenti, sperimentare soluzioni.

Grazie alla guida di Valentina Amorese programme officer Area Ricerca Scientifica di Fondazione Cariplo, di Gian Paolo Barbetta di Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore Evaluation Lab e di Federico Fubini, vicedirettore del “Corriere della Sera” è stato possibile cogliere una rappresentazione del livello di complessità in gioco e delle diverse forme di privazione, in termini di minori possibilità e di mancate opportunità, che esercitano la loro azione disgregatrice in seno alle nostre comunità.

Il messaggio più forte consegnato dall’evento a quanti hanno gremito la sala del Castello di Novara, riproposto anche nella tavola rotonda finale, a cui hanno partecipato Laura Lazzarotto, direttore Anffas onlus di Novara e Anffas onlus Borgomanero, e don Giorgio Borroni (Direttore Caritas Diocesana di Novara e Ufficio per la Pastorale Sociale e del Lavoro), oltre al presidente Maggi, è stato perciò proprio l’invito ad agire, in fretta, con criterio, già a partire dalle prime fasi della vita di una persona e facendo affidamento sulla nostra opzione migliore in questa battaglia, il nostro spirito di comunità, la nostra capacità di “darci reciprocamente”.