“Alessandro Manzoni e Borgomanero” – Valorizzazione del patrimonio conservato in Marazza grazie a FCN

Il progetto “Alessandro Manzoni e Borgomanero” nasce con l’idea di studiare e riordinare la collezione delle edizioni de I promessi sposi raccolte, nel tempo, da Giulio Bonola e Achille Marazza (uno dei fondi più importanti conservati presso la Fondazione Marazza) e degli studi dedicati all’analisi del testo manzoniano.

Il progetto, promosso da Fondazione Marazza e dal Comune di Borgomanero con il sostegno del Fondo Dott. Giovanni Pagani costituito presso FCN onlus si propone non soltanto di rendere il patrimonio più facilmente accessibili agli studiosi e di farlo conoscere a un pubblico più ampio, ma anche di esplorare il legame che ha unito Alessandro Manzoni alla città di Borgomanero.

Tale legame – spiega il Direttore della Fondazione Marazza Giovanni Cerutti – nasce dall’intreccio di diversi aspetti tra loro collegati, come messo in evidenza alla metà degli anni Ottanta dal professor Carlo Carena. La formazione della raccolta, infatti, si colloca sullo sfondo dei rapporti di stima e amicizia che Manzoni aveva stretto con il borgomanerese Gianbattista Pagani, primo successore di Antonio Rosmini, e degli importanti studi manzoniani condotti dallo stesso Giulio Bonola, maturati negli ambienti del cattolicesimo liberale lombardo. Considerata la presenza nel Fondo Molli di molti dei volumi dedicati alla peste che colpì Milano nel diciassettesimo secolo utilizzati come fonti da Manzoni, si è valutato, quindi, di inserire anche il riordino di tali volumi”.

“Il progetto – commenta l’Assessore alla Cultura del Comune di Borgomanero Francesco Valsesia – è un’idea davvero originale. Manzoni è stato uno dei massimi rappresentanti della letteratura italiana e un innovatore della nostra lingua. L’approfondimento della conoscenza della sua opera, anche attraverso lo studio delle connessioni che lo stesso scrittore ha avuto con Borgomanero e il nostro territorio, costituirà certamente un importante momento di crescita culturale”.

 La realizzazione del progetto si articola in due fasi, previste nell’arco di due anni.

La prima fase prevede la catalogazione secondo gli standard internazionali relativi al libro antico e moderno (Librinlinea e Opac Sbn) dei volumi, degli opuscoli e degli altri materiali documentari della Sezione Manzoniana e l’allestimento di uno spazio web in cui verranno pubblicati:

  • la storia del Fondo e il suo significato in relazione ad Achille Marazza e a Borgomanero
  • un inventario alfabetico sintetico con tutte le unità catalogate nell’Opac con breve descrizione di ciascuna
  • l’indicazione della collocazione in biblioteca e delle caratteristiche di fruibilità da parte degli studiosi
  • la riproduzione delle parti più significative delle edizioni di pregio e di quelle del sec. XVII (frontespizio, tavole, illustrazioni, eventuali dediche autografe e note di possesso).

La seconda fase prevede, invece, lo svolgimento di convegni e giornate di studio per:

  • illustrare le principali caratteristiche del Fondo conservato
  • ricostruire la relazione intercorsa tra il pensiero di Manzoni e la formazione intellettuale di Achille Marazza mediata dalla figura di Giulio Bonola
  • approfondire il legame intercorso tra Manzoni e Giovanni Battista Pagani.

E’ previsto, inoltre, l’allestimento di percorsi didattici e divulgativi specifici, basati sull’analisi e l’approfondimento dei documenti presenti nel Fondo manzoniano.

“Il Fondo Dott. Giovanni Pagani per Archivi Biblioteche e Musei, costituito nel 2010 presso la Fondazione Comunità Novarese onlus, ha deciso di sostenere il progetto “Manzoni e Borgomanero” – commenta il Prof. Giovanni Benedetto, rappresentante del Comitato del Fondoin ragione del grande significato storico e culturale, per il territorio novarese ma anche in prospettiva nazionale. Scopo del progetto è una ricognizione tra i libri e le carte della Biblioteca per approfondire i rapporti tra Alessandro Manzoni e Borgomanero, in parte già noti agli specialisti, e connessi soprattutto al forte legame di amicizia e di scambio intellettuale e spirituale che Manzoni ebbe con Antonio Rosmini. L’origine del rosminiano Istituto della Carità è strettamente collegato a Borgomanero, sia per il ramo maschile, sia per quello femminile. Originari di Borgomanero furono i padri Giovanni Battista Pagani (1806-1860) e Fortunato Signini (817-1889), tra loro imparentati, entrambi inviati da Rosmini in Inghilterra e in Irlanda intorno al 1840 per diffondere le missioni del nuovo ordine. Pagani (che conobbe Manzoni e di cui è traccia nell’epistolario manzoniano) sarà il primo successore di Rosmini alla guida dell’Istituto in anni decisivi per la preparazione e realizzazione dell’Unità d’Italia, mentre Signini fu giovanissimo segretario di Rosmini a Stresa e poi primo traduttore inglese di alcune opere filosofiche e teologiche del grande Roveretano. Entrambi appartenevano ad antiche famiglie borgomaneresi, cui era legato, per parentela, anche il Dott. Giovanni Pagani. Il rinnovato esame dei rapporti tra Manzoni e Borgomanero si spera possa gettare nuova luce su un momento importante della storia sia del nostro Risorgimento sia del rinnovamento cattolico del XIX secolo”.