A Olengo il Covid non ferma la pet therapy con gli asinelli

Nuova edizione per il progetto “Gli Amici Ritrovati… nuovi orizzonti, promosso dall’associazione L’Ontano – La Ca’ di Asu  e reso possibile (come già gli scorsi anni) da una donazione da parte del Fondo Leo Rosanna e Pagani Giovanni, costituito presso FCN. Anche per il 2021, il Fondo ha, infatti, scelto di sostenere il progetto di Interventi Assistiti con gli Asini, con una donazione di 20.530 euro.

“Gli Interventi Assistiti con l’Animale”, conosciuti anche come Pet Therapy, comprendono una vasta gamma di progetti con valenza ludico-ricreativa, educativa o terapeutica, con il coinvolgimento di animali domestici. Pur essendo rivolti prevalentemente a persone con disturbi nella sfera fisica, mentale e psichica, possono essere indirizzati anche a individui sani.

L’asino è protagonista del progetto, il cui scopo è quello di offrire uno spazio di benessere in cui promuovere, attivare e sostenere le risorse e le potenzialità delle persone in difficoltà.

Il progetto è nato nel 2018 – commenta Elena Vezzù, presidente dell’associazione L’Ontano – La Ca’ di Asu con il coinvolgimento di cinque realtà associative del territorio che si occupano di disabilità e, in questa IV edizione, siamo arrivati a quindici. Per noi è una grande soddisfazione poter  offrire questa opportunità ad un numero sempre più grande di persone. Durante l’ultimo anno ci si è ritrovati a navigare una realtà senza precedenti e, nonostante la ripresa di un’agognata normalità, ci vorrà tempo per poter lasciare alle spalle tutte le conseguenze. La ripresa della routine quotidiana è fondamentale e, per i fruitori del progetto, le attività con gli asini sono un appuntamento atteso.

L’associazione propone percorsi di 5 incontri rivolti a gruppi di 5/6 utenti, della durata di un’ora circa a cadenza settimanale, gestiti da un’equipe formata composta da psicoterapeuta, psicologo, educatore, coadiutore ed esperto di benessere dell’asino.

Attraverso la conoscenza e il contatto con l’asino, la sua osservazione, la manutenzione e l’utilizzo degli attrezzi di cura dell’animale, le attività di socializzazione, la conduzione alla longhina, le passeggiate, i giochi, gli utenti lavorano sul proprio senso di responsabilità e autonomia, acquisiscono nuove competenze,  aumentano i tempi di concentrazione e l’autostima, sperimentano  sensazioni piacevoli e dall’effetto calmante.

Abbiamo lavorato tanto per garantire la ripresa delle attività – continua Vezzù perché i fruitori del progetto hanno la possibilità di trascorrere del tempo all’aria aperta in un ambiente sereno e curato e l’incontro con l’asino diventa un’esperienza sicura ed appagante. Gli asini sono una presenza solida, saggia e rassicurante; ottime qualità per lavorare sulla stabilità emotiva, fondamentale per una vita migliore. Sono ben 27 in tutto i gruppi di diverse organizzazioni che si occupano di disabilità del territorio che hanno prenotato gli incontri.